Equalitas: uno standard evoluto per la certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola.
Il concetto di sostenibilità esprime una visione olistica del mondo e dei suoi fenomeni sociali. Un concetto che nel suo uso quotidiano può apparire astratto e generalista, ma che nella sua traduzione operativa si fonda, in realtà, su approfondite analisi quantitative e sulla modellizzazione di ogni processo produttivo, così da poterli orientare verso traguardi quali la riduzione degli impatti ambientali e il miglioramento degli equilibri economici e sociali. Detto in altri termini, oggi il termine “sostenibilità” esprime una vera e propria cultura umanistica e tecnico-scientifica, che dovrebbe consentire, tanto al singolo quanto alle grandi organizzazioni, di pilotare le scelte al fine di mitigare gli impatti negativi, trasformandoli in opportunità di crescita e sviluppo.
Come ente di normazione, Equalitas ha cercato sin dall’inizio di raccogliere le migliori esperienze di ricerca e sviluppo a livello nazionale ed internazionale, fondendole in uno schema di certificazione della sostenibilità in grado di fornire, in campo enologico ma non solo, un modello di riferimento alle imprese, al contempo efficace e spendibile sul mercato.
D’altra parte, la sensibilità delle imprese e dei Consorzi di Tutela verso le tematiche della sostenibilità è in forte crescita, e ciò spiega il fatto che in pochissimo tempo siano state numerose le iniziative imprenditoriali – singole o di distretto – ad adottare lo standard Equalitas, riconfigurando processi produttivi, prodotti e nuovi investimenti, nella direzione di una maggiore sostenibilità. Attualmente le bottiglie certificate con questo standard sono alcuni milioni, ma le prospettive per l’immediato futuro ne annunciano il rapido aumento. La ragione è semplice: la crescente attenzione dei consumatori verso le tematiche della sostenibilità agisce e agirà sempre più come un pungolo verso le imprese, sollecitandone i comportamenti e modellandone gli investimenti.
Già oggi lo standard Equalitas costituisce un concreto strumento di lavoro per quelle aziende che lo hanno adottato e quei territori che lo stanno sperimentando (si pensi, ad esempio, al progetto pilota che attualmente coinvolge cinque aziende della denominazione del Prosecco DOC), ma i nostri sforzi più importanti sono finalizzati ad affermare lo standard oltre i confini nazionali. Un obiettivo fondamentale, perché il mercato delle imprese vitivinicole italiane ha da molti anni assunto una dimensione internazionale, quindi c’è bisogno di una certificazione di sostenibilità che le accompagni anche in quei mercati in cui vantano una presenza significativa. Equalitas è diventato un utile vademecum per fare impresa sostenibile, ma il nostro obiettivo è ottenerne la consacrazione internazionale e l’accreditamento del mercato.
Lo standard Equalitas è stato varato nel 2015, e ha rappresentato un primo punto di arrivo al termine di un quinquennio di esperienze e di confronti con il mondo accademico e quello delle imprese.
Equalitas si rivolge principalmente alla filiera del vino, ne interpreta le dinamiche produttive e consente a tutti i suoi attori di ottenere la certificazione adeguandosi ai previsti requisiti, siano essi agricoltori, trasformatori, imbottigliatori o Consorzi di Tutela. La norma prevede, infatti, la certificazione di tre dimensioni produttive: l’impresa, il prodotto finito e il territorio.
Essendo Equalitas una società cosiddetta “Standard Owner” essa non certifica, bensì accredita Enti di certificazione che svolgono le verifiche. Le aziende certificate sino ad oggi sono 12, con 16 vini, ma un loro consistente numero si sta preparando alla certificazione: si tratta di imprese di diversa dimensione, concentrate in gran parte tra Veneto e Toscana, oltre a due cantine spagnole. Inoltre, il solido legame tra aziende e realtà consortili ha portato ben 6 Consorzi a valutare l’adozione di una certificazione di territorio (Prosecco, Lugana, Franciacorta, Nobile di Montepulciano, Lambrusco, Castel del Monte).
Sul piano concreto i tratti distintivi dello standard costituiscono anche i suoi punti di forza. Per certificarsi occorre sia adottare che dimostrare di aver adottato “buone prassi”, queste ultime oggettivate da indicatori economici, ambientali e sociali tra loro integrati e definiti in base alle esperienze più evolute. Le “buone prassi” interessano tutti i pilastri e tutte le fasi produttive, dalla vigna alla spedizione del prodotto finito, mentre gli indicatori recepiscono metodi di calcolo aggiornati e in linea con le principali norme ISO e con eventuali risoluzioni OIV. Tra gli indicatori sono presenti quelli più noti (come Carbon e Water Foot Print), ma è incluso anche uno specifico indicatore di biodiversità. Al termine del percorso le aziende sono chiamate a redigere un Bilancio di Sostenibilità, nel quale vengono definite anche le policy di miglioramento che sono alla base dell’approccio alla sostenibilità.
L’ambito tecnico toccato dal progetto Equalitas, sviluppato a partire dalle esigenze sia del territorio che del mercato, è il più diffuso possibile, dato che buone pratiche ed indicatori economici, ambientali e sociali risultano integrati tra loro, e ciascuno declinato in base alle più evolute esperienze disponibili. Equalitas pertanto, rappresenta uno degli standard più virtuosi e completi che un’azienda e un consorzio possano adottare, al fine di conferire sempre maggiore valore ad un prodotto o ad una denominazione di origine.
Ai fini della diffusione dello standard Equalitas è stato fondamentale ottenere “riconoscimenti” da parte di acquirenti o potenziali tali. Fino a questo momento sono stati attivati contatti e collaborazioni con alcune delle più importanti catene della GDO nazionale e con grandi player internazionali, mentre su alcuni dei mercati più “maturi” si è andati anche oltre. In Finlandia, per esempio, Equalitas è stata inserita nell’elenco dei Green Choice Projects, e pertanto i vini certificati Equalitas hanno diritto ad essere posizionati su uno scaffale dedicato da Alko, il monopolio finlandese. In Norvegia, per la certificazione ai sensi dello standard SOPD, Equalitas è stata inserita tra i progetti “etici” ed “ambientali” che danno diritto al posizionamento su scaffali dedicati dei punti vendita del monopolio Vinmonopolet. In Svezia, la partnership funge da corsia preferenziale nei tender del monopolio Systembolaget. E ancora possiamo citare negli Stati Uniti The Sustainability Consortium, iniziativa molto accreditata che assembla vari attori della filiera e propone guide e indicatori. Il suo board (cosi come l’intero elenco degli associati) è composto da membri dell’accademia, dei retailer e rappresentanti di grandi aziende. Infine TSC ha esaminato lo standard Equalitas giudicandolo all’avanguardia e autorizzandolo ad utilizzare un claim che ne attesti l’adeguatezza.
Stefano Zanette
Presidente Equalitas