Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano
Il Sistema Montepulciano: un nuovo modello di governance.
Dallo scorso 16 maggio rappresento uno dei Consorzi vinicoli di una delle denominazioni storiche e più rappresentative d’Italia: il Vino Nobile di Montepulciano. Fin dall’inizio del percorso ho ritenuto importante guardare al Consorzio in chiave moderna, come ad uno strumento che dev’essere utile e funzionale ai bisogni delle aziende associate, con l’obiettivo prioritario di favorire lo sviluppo della denominazione in Italia e nel mondo, compito che rientra certamente tra le finalità istituzionali di un Consorzio di Tutela.
Tuttavia, l’intento del “nuovo corso” è di lavorare sulla base sociale al fine di rafforzare l’unità consortile, e per far questo abbiamo fin da subito attivato alcune commissioni interne, dalla qualità alla promozione, dai prezzi alla sostenibilità, attraverso le quali cerchiamo di coinvolgere il più possibile i consiglieri e, in modo particolare, i molti produttori che sono fuori dalla gestione diretta del Consorzio ma che possono ugualmente contribuire alle sue attività. Abbiamo stabilito un’organizzazione consortile che prevede un’ampia distribuzione di deleghe e competenze, così da snellire e velocizzare sia le attività promozionali che la gestione operativa della denominazione.
Sono molte le iniziative che abbiamo messo in campo. In questo senso dobbiamo ringraziare innanzitutto gli associati, perché sono tornati a credere nel Consorzio come ad una casa che supporta in concreto la denominazione e l’affermazione del suo marchio; nondimeno dobbiamo ringraziare le Istituzioni come la Regione Toscana, che in questi anni ci è stata vicina favorendo lo sviluppo di una serie di progetti di promozione e comunicazione; infine, ultimo ma non meno importante, dobbiamo ringraziare l’Amministrazione comunale di Montepulciano, con la quale da anni il Consorzio condivide quello che definiamo il “Sistema Montepulciano”.
Tornando alle iniziative in cantiere, la prima che mi preme sottolineare è legata alla certificazione di sostenibilità dell’intera denominazione, un progetto che prevede l’utilizzo dello standard Equalitas e il coinvolgimento di altri partner. Ci siamo lanciati in questa iniziativa – primo Consorzio in Italia – stimolati dal comportamento di un buon numero di imprese della denominazione che da tempo utilizzano e promuovono “buone pratiche” nella conduzione agronomica, prestando così una specifica attenzione agli impatti ambientali dei processi produttivi.
Tuttavia, parlare di sostenibilità con riferimento alle sole “buone pratiche” agronomiche non è più sufficiente, perché oltre ai fattori ambientali questo concetto include oggi fattori socioeconomici e persino etici. Un approccio multidimensionale che vale per la singola impresa e a maggior ragione per una denominazione e per un territorio, nei quali operano e interagiscono una molteplicità di attori e di imprese. Una complessità che lo standard Equalitas consente di analizzare con strumenti molto sofisticati, oltre ad essere in grado di stimolare il progressivo miglioramento delle performance del sistema.
Per gestire questo progetto – che riteniamo strategico per tutto il territorio – abbiamo costituito una commissione ad hoc e ritengo che a breve saranno disponibili i primi risultati (contiamo di presentare il tutto nel prossimo Vinitaly di Verona).
Oltre alla sostenibilità, una seconda linea di intervento su cui il Consorzio punta riguarda gli investimenti sul territorio e per il territorio. Per tutte le denominazioni di origine il territorio è centrale, ma lo è ancor di più per quelle denominazioni che come il Nobile di Montepulciano inglobano città d’arte, o che possono contare su paesaggi antropizzati di rinomanza internazionale.
Nel nostro caso, la presenza di una tra le più importanti città d’arte della Toscana – per l’appunto Montepulciano – consente di sviluppare sinergie fondamentali, connettendo tra loro servizi e imprese che operano in differenti ambiti. Per esempio nel campo della comunicazione, perché le decine di migliaia di turisti che ogni anno visitano la città costituiscono un veicolo straordinario di promozione del nostro “Nobile”, sia in Italia che all’estero; o ancora sostenendo le vendite dei nostri vini tramite i servizi di ristorazione o le visite in cantina.
Per il Consorzio investire per e sul territorio è diventata col tempo una priorità, ed è per questa ragione che siamo stati, e siamo tutt’ora, impegnati nel recupero di strutture che costituiscono un patrimonio per l’intera cittadinanza. In questi anni abbiamo realizzato il restauro del Palazzo del Capitano e del Pozzo dei Grifi e dei Leoni (entrambi situati in Piazza Grande, cuore della città), e in collaborazione con l’amministrazione comunale abbiamo gestito il progetto di recupero dell’antica Fortezza di Montepulciano, struttura in cui hanno sede gli uffici del Consorzio e l’Enoliteca consortile. Grazie al supporto della Regione Toscana e alle risorse raccolte anche in sede europea (in totale circa 3 milioni di euro), la Fortezza è stata restituita alla piena fruibilità pubblica, ed oggi ospita mostre d’arte, spettacoli, incontri, corsi e altre attività, rappresentando un importante punto di riferimento sia per gli abitanti che per i turisti.
Un altro strumento su cui puntiamo è la nuova Enoliteca consortile che si affaccia sul chiostro della Fortezza ed occupa uno spazio di circa 300 metri quadri disposti su un unico piano, all’interno della quale sono visibili reperti etrusco-romani situati nel sottosuolo. Uno spazio aperto ai turisti, ai nostri associati e ai cittadini, che consente di comunicare i valori, non solo organolettici, e le specificità del Vino Nobile di Montepulciano.
Per quanto riguarda le usuali attività di promozione, da tempo abbiamo deciso di rafforzare la nostra presenza sui mercati d’oltreoceano utilizzando i fondi previsti dai programmi OCM. Una scelta che ha consentito di aumentare le esportazioni negli USA, facendoli diventare il secondo mercato export dopo la Germania. Oltre a questo, puntiamo a radicarci sui mercati dell’estremo oriente ed a rafforzarci sul mercato interno, con iniziative come l’”Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano” o altre più legate alla stampa, come “A Tavola con il Nobile”.
Infine la tutela: in conseguenza di una nostra costante attività di pressione condivisa da tutte le componenti della filiera, lo scorso 8 luglio la Regione Toscana ha adottato una delibera che consentirà alle nostre imprese di inserire in etichetta la dicitura “Vino Nobile di Montepulciano. Denominazione di origine controllata e garantita. Toscana”. Una dicitura che sarà resa obbligatoria dal MIPAAFT quando recepirà a sua volta il provvedimento, e che permetterà di apportare maggiore chiarezza in tutti quei consumatori, soprattutto stranieri, che ancora oggi confondono il “Nobile” con la denominazione abruzzese.
È un traguardo importante, frutto di un percorso condiviso con la Regione Toscana e condotto con tenacia dal Consorzio, che da un lato va incontro ad una delle esigenze più sentite dalle nostre imprese e dall’altro contribuisce a rendere più trasparente il mercato, riducendo quei margini di ambiguità che per molto tempo hanno penalizzato la denominazione. Non si tratta ancora di un esito completamente soddisfacente, ma è comunque un passo in avanti molto importante.
Andrea Rossi
Presidente Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano