Il territorio designato per la Denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del Po, che attraversa la provincia di Pavia da Ovest a Est. L’Oltrepò è la composizione di quattro principali vallate orientate all’incirca secondo la direttrice Sud – Nord, che collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana. Iniziando da Ovest troviamo la Valle Staffora, la Valle Coppa, la Valle Scuropasso e infine, la Valle Versa. La cospicua superficie include terreni e microclimi diversi e, di conseguenza, diversità di vocazioni produttive viticole. Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alla produzione di uve bianche. Entrando nello specifico, il Pinot Nero trova la sua più frequente collocazione e rispondenza qualitativa nella centrale Valle Scuropasso, mentre la Croatina è ben rappresentata ed ha ottime espressioni organolettiche al centro e nell’estremità Est, il Barbera alternato alla Croatina è più presente nelle due vallate occidentali; il Riesling infine, è più adatto ai terreni calcarei, quindi più coltivato nella centrale Valle Coppa. L’eterogeneità orografica, geografica e microclimatica consente di ottenere tipologie di vini molto variegate inscritte in un’unica grande Denominazione, l’Oltrepò Pavese, terza per estensione tra le Denominazioni italiane.
Il Pinot Nero, declinato nelle sue nobilissime bollicine da Metodo Classico DOCG e nei suoi grandi vini rossi, è coltivato su circa 3.000 ettari, attestandosi così vicinissimo alla posizione della Borgogna. È su questi elementi che il Consorzio, in sintonia con gli altri raggruppamenti di produttori, Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, il Club del Buttafuoco Storico e l’associazione di produttori del Buttafuoco, ha strutturato la propria strategia di rilancio di tutta la Denominazione.
Le bollicine di qualità, bianche e rosé, Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG e Oltrepò Cruasè (marchio consortile che abbina i significati di “cru” e rosè, nato nel 2010 dotandosi da subito di un regolamento d’uso), stanno incontrando il gusto e il gradimento di un consumatore sempre più in cerca di una bollicina nobile fatta di vari ingredienti: le caratteristiche pedoclimatiche; venti ed escursioni termiche favorevoli; il vitigno Pinot Nero; la spumantizzazione in bottiglia ottenuta con il metodo classico; la finezza del perlage grazie a una sapiente e prolungata permanenza sui lieviti; un packaging accattivante.
Il Pinot Nero rosso attraverso i suoi più idonei cloni, si esprime in maniera molto esuberante e fine allo stesso tempo. I suoli misti con quote di argilla e di calcare, l’esposizione Sud – Sud Ovest, che garantisce la completa e piena maturazione, l’accurata e delicata pigiatura seguita da macerazione e fermentazione alcolica controllata, oltre che dalla sapiente vinificazione, sono le componenti che fanno del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, un vino in grado di competere con i Pinot Nero europei di blasonata fama, fino a superarli.
Il Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese ha recentemente rinnovato i suoi principali organi di governo, Consiglio di Amministrazione, Giunta e Presidente. C’è stato un parziale ricambio degli amministratori, chiamati da subito a dare continuità a ciò che era già stato intrapreso ma non concluso dal precedente Consiglio di Amministrazione.
Il primo obiettivo del nuovo Consiglio di Amministrazione è stato quello di dare corso all’iter di approvazione delle modifiche dei Disciplinari di Produzione. L’impegno del precedente Consiglio era stato dedicato quasi unicamente alla ricerca di modifiche orientate a potenziare la qualità più che la quantità della produzione, al fine di innalzare l’immagine dei vini della Denominazione. Sono state modificate quindi le indicazioni relative alla modalità di raccolta di alcune uve, insieme ad alcuni parametri relativi alla resa in vino dell’uva e all’ abbassamento delle rese produttive in vigneto. È inoltre stata rivista l’area di delimitazione della Denominazione, eliminando da essa alcuni comuni di pianura, poco vocati a produzioni di uve di qualità.
Si è provveduto alla “semplificazione o razionalizzazione dell’offerta”, al fine di dare al mercato e al consumatore un’immagine più semplice e riconoscibile dei vini dell’Oltrepò Pavese. Per tale motivo, sono state individuate tipologie di vino che dovranno essere solo frizzanti o solo ferme, a differenza di quanto avveniva e continuerà ad essere fino all’approvazione e alla conversione legislativa dei nuovi disciplinari. Inoltre sono state eliminate le referenze poco o per nulla utilizzate o di nessun interesse per ili mercato.
Il rinnovamento a opera del Consiglio di Amministrazione ha previsto anche la creazione dei Comitati di Gestione, detti anche Tavoli di Denominazione. Si tratta di un valido strumento di lavoro, previsto dallo Statuto del Consorzio all’Art. 21, che potrà discutere e deliberare su svariati aspetti riguardanti tutta la filiera produttiva di ciascuna tipologia di vino. Ai tavoli siedono alcuni rappresentanti delle aziende produttrici e sono composti da circa quindici persone. Sono inoltre aperti anche alle aziende non iscritte al Consorzio, così da intercettare il maggior numero di idee e opinioni sul territorio.
Sarà sicuramente interessante riscontrare quali risoluzioni adotterà ciascun tavolo in relazione a eventuali ulteriori modifiche da apportare ai disciplinari di produzione e a strategie di comunicazione e di promozione del prodotto. Altro tema fondamentale è quello dei prezzi, sia delle uve che dei vini, da affrontare nel breve termine e anche nel medio periodo. Ciò che i tavoli decideranno sarà inserito nella generale strategia del Consorzio e della specifica Denominazione. Il Consorzio è stato incaricato della prima formazione dei tavoli dal Tavolo che la Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura e del suo Assessore Fabio Rolfi, ha istituito, demandandone il coordinamento all’ERSAF (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e Forestale) e al suo direttore Massimo Ornaghi in particolare. Dalla metà di Dicembre 2018, saranno ufficialmente costituiti i seguenti sei tavoli di Denominazione: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e Riserva Rossa dell’Oltrepò Pavese; Oltrepò Pavese Riesling; Bonarda dell’Oltrepò Pavese; Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco. A testimoniare l’importanza del momento sarà organizzata una riunione nella quale oltre all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia, sarà presente il Ministro delle Politiche Agricole Forestali e Turismo, Sen. Gianmarco Centinaio.
Relativamente alla programmazione degli eventi, argomento importante al pari dei servizi resi agli associati, il Consorzio dell’Oltrepò Pavese sta adottando metodi di lavoro e organizzazione interna più strutturata, efficiente e produttiva, mettendo a fuoco le priorità. L’organizzazione sta cercando di individuare un evento di primaria importanza, che possa diventare un appuntamento annuale e dare finalmente visibilità al territorio Oltrepò, consentendo al pubblico di individuarlo, anche geograficamente, così da poterlo cercare, riconoscere e ovviamente incontrare.
Ci sono buoni argomenti sul banco. Si tratterà di scegliere bene.

LUIGI GATTI
Presidente Consorzio Tutela
Vini Oltrepò Pavese