Un po’ di tempo fa mi è stato chiesto per quali finalità esiste il Consorzio Vini Asolo Montello… Che domanda banale! È nato per far consumare, valorizzare e far conoscere i vini di qualità del territorio!
Rispondere così però sarebbe stato altrettanto banale perché ci sono molti altri valori da tenere in considerazione quando parliamo dell’Asolo Montello, in primis il fatto che il nostro è un Ambiente-Territorio.
Asolo è stata definita dal Carducci la Città dai Cento Orizzonti: da ogni suo angolo mostra dei panorami unici e di grande fascino, in cui i vigneti sono inframezzati da boschi ed altre colture. Sono dei caratteri originali, che abbiamo la responsabilità di custodire per consegnarli integri alle generazioni future.
La Divina Eleonora Duse, attrice cosmopolita scomparsa a Pittsburgh, volle essere sepolta ad Asolo, la casa della regina Cornaro, rivolta verso i vigneti di Monfumo e la cima dell’amato monte Grappa. Rivedo la statua di Paride nella loggia della Ragione del centro storico: l’eroe greco fece innamorare di sé la donna più bella del mondo.
La leggenda lo lega al pomo d’oro, forse un presagio della tutela data alle mele storiche dei nostri colli.
Qui troviamo la cura per i valori del passato, nel borgo e nelle vigne: i nostri produttori, degli autentici classici-temporanei, hanno salvato dall’estinzione alcune varietà e vigneti storici.
Asolo, tra i Borghi più belli d’Italia, è patrimonio di storia ed arte, cultura e tradizione, e dona il suo nome all’Asolo Prosecco Superiore DOCG. I suoi caratteri sono il fruttato, la sapidità e buona struttura, che gli consentono abbinamenti con quasi tutte le portate.
Ma il tesoro da scoprire è anche nelle colline che circondano il borgo di Asolo. Basti pensare alla palladiana Villa Barbaro, a Maser, con la sua architettura armoniosa e la sua grazia. Tutelata dall’Unesco fin dal 1996, da sempre nella sua cantina produce ottimi vini, a testimonianza del fatto che la villa veneta ruota attorno alla vita agreste.
A Possagno, paese che ha dato i natali allo scultore Antonio Canova, si possono vedere i calchi originali delle statue e il tempio da lui progettato. L’Abbazia di Nervesa, in cui nel Cinquecento monsignor Della Casa scrisse il Galateo, è stata salvata dalla distruzione, restaurata e resa visitabile grazie a un nostro produttore, generoso e grande mecenate.
Qui, sul Montello, teatro della Grande Guerra e tuttora fittamente boscato, con la sua DOCG e le DOC si producono dei grandi rossi nei vigneti bordolesi e autoctoni di lunga rinomanza.
Il Consorzio ha dunque il dovere di preservare questo tesoro, valorizzando il patrimonio storico culturale del territorio. Patrimonio che passa anche attraverso il vino che qui viene prodotto.

Armando Serena
Presidente Consorzio Vini Asolo Montello