“Sorgono isolati come scogli nel mare” è così che il geologo inglese John Strange, intorno al 1770, racconta i Colli Euganei. Ed è ancora oggi questa la sensazione che coglie il viaggiatore che si avvicina a questi rilievi.
Da qualsiasi direzione si arrivi, colpisce lo svettare improvviso, sul mare piatto della Pianura Padana. La forma conica ne svela immediatamente l’origine vulcanica, e preannuncia l’essenza di un territorio antico. Addentrandosi poi verso il cuore di queste colline, si scopre un mondo che nulla ha a che fare con la circostante pianura. I rilievi si susseguono disordinati, in un intricato disegno dalle mille sfumature di verde. Pendii boscosi, lasciano il posto a valli ampie e luminose, che si ritraggono, per poi restringersi in strette insenature. Rilievi irti e a volte scoscesi, si sciolgono in morbide sinuosità dove i filari dei vigneti si susseguono, quasi a voler pettinare ordinatamente un territorio scontroso. Cambiando versante, ci si arresta davanti a un vegro incolto che esplode del giallo delle ginestre, punteggiato qua e là dalle carnose foglie del fico d’India nano. Spostandosi di poco, l’aria si fa fresca e ombrosa, e sotto i boschi di castagno, leccio e acacia, il muschio si lascia accarezzare mansueto, e la vite ritorna a portare ordine e simmetria e a plasmare la terra con dolcezza.
Queste brevi pennellate raccontano i Colli Euganei: questo è il nostro territorio, ed è così che lo vogliamo raccontare. Facciamo vino, da sempre. È questa la nostra strategia di comunicazione e marketing. Il vino è parte di un tutto. Siamo all’interno di un Parco Regionale i cui confini coincidono sostanzialmente con quelli della DOC, l’area raggruppa al proprio interno 15 Comuni e sul limitare dei Colli.
La carta vini degli Euganei è piuttosto ampia e variegata, ma le variazioni ruotano intorno a due temi portanti: i moscati da un lato e i bordolesi dall’altro. L’elegante aromaticità dei moscati e la muscolosa struttura dei rossi, sono la rappresentazione gusto-olfattiva dei versanti degli Euganei, da quelli freschi che ospitano anche specie subalpine a quelli, esposti a sud con connotati mediterranei.
L’impronta dell’origine vulcanica dei Colli Euganei è inequivocabile: longevità, pienezza e mineralità sono riscontrabili quasi come marchi di fabbrica per chi assaggia i vini. Dal 2012 il Consorzio è membro attivo e partecipe dell’associazione Volcanic Wines, che promuove in Italia, e dall’anno scorso anche negli Usa, il vini da suolo vulcanico.
Il 2019 si festeggiano i 50 anni della DOC Colli Euganei, traguardo importante per fare il punto della situazione e ripartire. Abbiamo in cantiere progetti ambiziosi che si rivolgono sia al pubblico, che agli operatori, come ai nostri stessi produttori.
Particolare attenzione va dedicata al Moscato giallo, una biodiversità di moscato dal quale si ottiene il vino Fior d’Arancio, divenuto DOC nel 1994 nelle versioni Spumante e Passito. Per meglio tutelarlo e promuoverlo nel 2011 è divenuto DOCG con l’aggiunta della versione Secco.
Per mezzo della selezione di alcuni cloni con particolari caratteristiche, sia dal punto di vista aromatico che di in termini di concentrazione di precursori terpenici, il Fior d’Arancio DOCG risulta essere immediatamente riconoscibile come tale, peculiarità che mantengono un’ottima valenza enologica anche nella versione Passito. Inoltre, i grappoli spargoli garantiscono ottime qualità che ne facilitano appunto l’appassimento.
Considerate le notevoli qualità organolettiche del Fior d’Arancio nelle sue tipologie e la superficie dedicata al Moscato Giallo, possiamo tranquillamente parlare di prodotto di nicchia. La promozione istituzionale è stata negli anni il fulcro delle attività di comunicazione del Consorzio di tutela, per valorizzare sia il prodotto sia la zona e, avendo ben presente che la filiera enologica rappresenta la base dell’economia locale, l’investimento sta dando riscontri più che positivi.
Per la versione Spumante del Fior d’Arancio il Consorzio ha provveduto, sin dal 2000, a creare una bottiglia istituzionale per renderlo più facilmente distinguibile. Bottiglia che può essere utilizzata solo previa degustazione con esito positivo di una apposita commissione.
La maggior parte delle bottiglie ottenute sono di Spumante (86%), c’è poi la versione secca (11.30%) e, infine, il Passito (2.7%).
Con i grafici che seguono si evidenzia l’andamento della superficie a Moscato Giallo e i relativi imbottigliamenti. Si nota subito che il trend è in crescita.
Marco Calaon
Presidente Consorzio Vini Colli Euganei