IoF2020 e Valoritalia: la certificazione avanzata e il valore alle nuove tecnologie.
Il 16 aprile 2018, è partita al Vinitaly la rivoluzione dell’innovazione digitale dell’Internet of Things (IoT). Tra i 19 progetti sparsi per tutta Europa, 3 casi studio sono stati presentati da Valoritalia nell’ambito dell’Internet of Food & Farm 2020 (IoF2020), il progetto finanziato dal programma per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea e finalizzato all’implementazione su larga scala dell’utilizzo delle tecnologie informatiche nel settore agro-alimentare.
Le tre aziende biologiche analizzate sono presenti in Franciacorta, Trento e nelle Marche e sfruttano l’innovazione digitale dell’Internet of Things (IoT), che permette agli oggetti di interagire con il mondo circostante, reperendo e trasferendo informazioni tra la rete e il mondo reale.
Queste tecnologie approdano anche nel mondo della vite e del vino, e spaziano dalla gestione del vigneto ai processi di vinificazione e certificazione, fino alla comunicazione della cantina.
L’obiettivo del progetto IoF2020 è quello di migliorare il processo di certificazione dei vini biologici e convenzionali e, allo stesso tempo, fornire maggiori informazioni al consumatore, consolidando trasparenza e credibilità, attraverso l’utilizzo di due nuove tecnologie: la Realtà Aumentata (AR), il Tank monitoring, sensore applicato per migliorare l’audit e la vinificazione, e la Realtà Virtuale (VR), per migliorare l’audit e per fidelizzare il consumatore di vini certificati.
Si stima già un giro d’affari di 3mila miliardi di dollari entro il 2020 (rilevazioni Gartner, Idc e McKinsey), che solo in Italia vale 2,8 miliardi di Euro (dati 2016, Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano).
“Con questo progetto – spiega Matteo Balderacchi di Valoritalia – potremmo superare l’era dei fascicoli cartacei e delle misurazioni manuali, dotando l’ispettore di strumenti hi-tech costantemente connessi con il SIAN e con i sensori posizionati in cantina, in modo da consultare immediatamente i fascicoli, avere una mappatura precisa della cantina e conoscere tutte le informazioni necessarie per verificare la tracciabilità delle partite”.
Con la realtà virtuale, inoltre, sarà consentito anche fare visite guidate nelle cantine e monitorare tutte le tipologie di vasche e barrique, rimanendo fisicamente in ufficio con un notevole risparmio di tempo e denaro.
E ancora, sono stati sviluppati da Vinidea e Isvea nuovi sistemi tecnologici per migliorare l’analisi del vino durante la vinificazione e il controllo della temperatura durante il trasporto. Un’innovazione che, nell’ultimo caso, prevede un test di laboratorio in grado di determinare la specifica sensibilità alle elevate temperature di trasporto e stoccaggio per ogni lotto di vino e un dispositivo a uso singolo, da inserire in un cartone all’atto della spedizione, capace di registrare continuamente la temperatura e inviare autonomamente i dati al mittente del carico senza richiedere nessun ulteriore intervento.
Ma non finisce qui, perché per la vinificazione Vinidea sta sviluppando un sistema in grado di effettuare controlli analitici molto frequenti (cosa che gli attuali sistemi non permettono), che prevedono una lettura dello spettro infrarosso del vino in cantina, l’invio dei dati grezzi al Cloud e il ritorno dei dati analitici necessari in tempo reale.
Con un costo complessivo di 35 milioni di euro, di cui 30 milioni cofinanziati dall’UE, IoF2020 conta più di 70 partner da 14 Paesi UE e coinvolge tutti gli attori della filiera alimentare, dagli agricoltori alle cooperative, dai fornitori di attrezzatura e logistica alle aziende di trasformazione, alle associazioni di consumatori, inclusi i programmatori di ICT. Cinque gli ambiti tematici del progetto di innovazione tecnologica – frutticoltura, orticoltura, allevamento, seminativo e lattiero-caseario – volti al miglioramento della produttività e della sostenibilità nel settore dell’agricoltura e del cibo.
Di grande rilievo è inoltre l’implementazione delle tecnologie IoT nella gestione della produzione dell’uva da tavola, con il caso studio elaborato da un’esperienza italiana (uva da tavola in biologico) e una greca (uva da tavola in integrato), sotto la responsabilità dell’International Centre for Advanced Mediterranean Studies di Bari. “Alla base del progetto – precisa Vincenzo Verrastro del CIHEAM BARI – un prototipo di DSS (Decision Support System) in grado di adattarsi con velocità a ogni cambiamento climatico e fisiologico del sistema vigneto da tavola. Tutto questo attraverso stazioni metereologiche di alta precisione, in grado di fornire le più importanti informazioni al produttore, come la tempistica delle irrigazioni e il corretto utilizzo dell’acqua, nonché il monitoraggio della maturazione del prodotto fresco durante la sua fase di commercializzazione, attraverso l’uso combinato di atmosfera controllata ed etichette innovative in grado garantire gli scambi gassosi tra interno ed esterno”.
MICHELE CASSANO
Consulente Valoritalia