Con un mercato sempre più articolato e con consumatori sempre più attenti e informati, gli operatori del settore agroalimentare sono sempre più spesso chiamati a rispondere con fatti concreti, dimostrando il loro impegno sia nel miglioramento della qualità dei prodotti offerti, sia nel rispetto delle tematiche ambientali, della salute umana e animale. È di grande attualità il tema della sostenibilità intesa sia in termini ambientali, sia economici che sociali; pertanto una produzione per essere sostenibile deve creare il minor impatto ambientale possibile, ma deve anche produrre il giusto reddito. La produzione biologica nel suo insieme si prefigge proprio questi obiettivi, è volta al massimo rispetto dell’ambiente, della salute umana e al benessere animale ed è al tempo stesso economicamente sostenibile. Produrre rispettando i dettami della produzione biologica, ottenendo soddisfacenti risultati, richiede una rivalutazione del proprio sistema produttivo rimettendo in discussione convinzioni e tecniche produttive consolidate nel tempo. Chi produce in biologico deve essere più preparato professionalmente e più attento a ciò che succede in campo, in quanto questo sistema produttivo è basato sulla prevenzione delle malattie con interventi prevalentemente non curativi. Chi si approccia al biologico deve perseguire l’obiettivo di ridurre al minimo gli input esterni, preservando la naturale fertilità del terreno e rispettando al massimo i meccanismi e gli equilibri naturali.
Gli operatori che intendono intraprendere questa strada devono assoggettarsi al controllo di un ente di parte terza riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. L’ente di certificazione ha il compito di accertare il rispetto di quanto previsto dalle norme applicabili con dei controlli periodici con cadenza minima annuale, ma innanzitutto ha il compito di accompagnare il produttore nel percorso di conversione al biologico. La scelta dell’ente di certificazione è un primo passo fondamentale, in quanto questo dovrà garantire alle aziende controllate affidabilità, risposte certe e rapide, presenza sul territorio e tariffe congrue con le effettive attività svolte. Valoritalia, con la sua struttura capillare sul territorio, si propone a tutte le aziende del comparto come un partner affidabile con il quale poter iniziare il percorso nel mondo del biologico.
L’atto formale per richiedere l’accesso al sistema di controllo è la notifica di inizio attività che deve essere presentata presso il proprio centro di assistenza agricola o da un tecnico abilitato. Dal momento della notifica è necessario iniziare a rispettare le disposizioni dei regolamenti e successivamente Valoritalia provvederà a richiedere la documentazione necessaria alla certificazione e ad effettuare la prima visita in azienda. Se l’esito dei controlli sarà positivo, Valoritalia rilascerà il Documento Giustificativo, che consentirà l’iscrizione dell’azienda nell’elenco pubblico degli operatori biologici; diversamente prescriverà delle richieste di adeguamento fissando i termini entro i quali l’azienda dovrà adeguarsi. Chi si appresta alla certificazione deve redigere una relazione nella quale descrivere le modalità di gestione della propria attività. Tale relazione è il primo strumento utile per affrontare tutti gli aspetti critici del proprio sistema produttivo e induce l’azienda a trovare le soluzioni più idonee alle problematiche che potranno presentarsi, permettendo che venga garantita la conformità delle produzioni. La certificazione biologica è infatti innanzitutto una certificazione di sistema.
Le superfici agricole che passano da un regime di coltivazione “convenzionale” dovranno essere condotte per un certo periodo di tempo secondo i principi dell’agricoltura biologica prima che possano dare delle produzioni certificabili. Tale periodo di transizione, durante il quale l’azienda deve comunque essere soggetta al controllo, è detto “periodo di conversione”. In questo modo le superfici agricole e le colture hanno modo di “disintossicarsi” dai trattamenti chimici subiti nel tempo. Il periodo di conversione non è tempo sprecato per l’agricoltore, ma è un periodo utile per tornare in sintonia con la propria azienda e affrontare con serenità tutte le possibili criticità che potrebbero manifestarsi.
Le attività di certificazione proseguono per tutto il periodo di assoggettamento al sistema dell’agricoltura biologica, con verifiche in loco almeno annuali, come detto in precedenza. A campione vengono eseguiti dei prelievi per l’esecuzione di analisi di laboratorio volte ad accertare il non utilizzo di principi attivi vietati o contaminazioni accidentali.
Valoritalia è tra gli organismi autorizzati a certificare secondo i principi dell’agricoltura biologica. A sua volta, come per tutti gli enti di certificazione, Valoritalia è tenuta a seguire le rigide regole di accreditamento dell’ente unico nazionale, Accredia, che nella sua attività di vigilanza verifica che gli organismi di certificazione operino in modo imparziale, indipendente, trasparente e rispettoso. Attraverso una struttura capillare che conta 34 sedi in 13 regioni italiane, Valoritalia è in grado di offrire alle imprese una ramificata presenza sul territorio, con personale qualificato capace di rispondere a tutte le necessità operative.
Gli oltre 200 dipendenti e i circa 1.150 collaboratori esterni fanno di Valoritalia un punto di riferimento per tutte le certificazioni di qualità. Inoltre, l’esperienza maturata nel settore vitivinicolo – sotto il profilo normativo e regolamentare uno tra i più complessi dell’intero comparto agroalimentare – ha consentito di mettere a punto soluzioni efficaci anche per le questioni più complesse. L’obiettivo principale di Valoritalia è accompagnare le aziende alla certificazione nel modo più semplice e lineare possibile, garantendo al contempo il rispetto dei tempi ed elevati standard qualitativi. La forza di Valoritalia sta nel suo know how e nelle risorse collettive maturate in un settore difficile e complesso come quello del vino, risorse che le hanno permesso di affrontare altre sfide con la stessa competenza e autorevolezza.

ALESSANDRO DEL CONTE
Responsabile di schema produzioni biologiche