Intervista a Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio Cirò e Melissa.
Nel Gennaio 2003 viene costituito il Consorzio di Tutela e Valorizzazione del vino DOC Cirò. Dopo pochi anni, nel 2007, la tutela e la valorizzazione viene estesa anche al vino DOC Melissa, territorio contiguo alla DOC Cirò.
Presidente Librandi, cosa ha significato per i produttori dei vini Cirò e Melissa la costituzione del Consorzio di Tutela?
Il Consorzio è stato uno strumento essenziale per la promozione dei nostri vini ed anche per la tutela di tutti i produttori sotto vari aspetti. Sta diventando pian piano il luogo dove confrontarsi e crescere insieme. In un territorio come il nostro, il Consorzio può diventare un punto di riferimento anche per gli altri settori. Stiamo lavorando proprio in questo senso, coinvolgendo le istituzioni locali, la ristorazione e le attività ricettive, per migliorare l’immagine del nostro territorio.
A distanza di 15 anni dalla sua costituzione, siete ancora convinti che sia stata la scelta giusta? E lo è anche per il futuro?
Sempre più convinti. Finalmente si è presa coscienza che lavorare insieme è l’unico modo per poter crescere. Oggi da soli si arriva solo fino ad un certo punto, prima di promuovere il singolo brand bisogna promuovere il territorio.
Quali sono oggi le maggiori difficoltà che il vostro Consorzio incontra nello svolgimento dei propri compiti istituzionali?
Le difficoltà ambientali ci sono, ma la voglia di risolverle e di presentarsi con una sola voce è forte. La cosa difficile è far capire che il Consorzio, in un territorio come il nostro, dove la viticultura è forse il settore più importante dell’economia, va preso sempre più in considerazione quando si prendono delle decisioni importanti a livello locale e regionale. Stiamo lavorando per un confronto sempre più stretto con le istituzioni in questo senso.
Con quale strategia e con quali strumenti il vostro Consorzio intende affrontare la sfida di un mercato sempre più competitivo e internazionalizzato?
Puntando sulla nostra unicità ovviamente. Parlando dei nostri vitigni autoctoni, della tradizione della nostra viticultura. Cominciando a far conoscere i nostri vini ed il nostro territorio al di fuori della nostra clientela tradizionale. Partendo proprio dalle altre regioni italiane.
Negli ultimi decenni è aumentata fortemente la sensibilità sociale verso le tematiche ambientali, con una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità delle produzioni agricole. In che modo i Consorzi di Tutela possono rispondere a queste sollecitazioni?
I Consorzi possono essere anche in questo caso fondamentali. La tutela del territorio, sia a livello aziendale che di sostenibilità economica, è un valore essenziale. Per il nostro territorio, rendere sostenibili economicamente le piccole aziende deve essere un obiettivo del Consorzio.
Abbiamo prezzi così poco remunerativi delle uve soprattutto, che per non far scomparire la categoria del piccolo agricoltore dobbiamo lavorare da subito insieme. Questo lo abbiamo ben chiaro.
A suo giudizio, sostenibilità ambientale e qualità organolettica dei prodotti sono obiettivi tra loro compatibili?
Certamente si. Bisogna lavorare in questa direzione. Ne siamo così convinti che stiamo lavorando a una bozza da presentare in assemblea, proponendo la DOCG per il nostro Cirò. La nostra proposta sarà che le uve da utilizzare per questo vino debbano essere biologiche.
Speriamo che venga approvata la nostra proposta, che sarà solo l’inizio di una sempre maggiore attenzione verso l’ambiente.
MARILENA MELE
Valoritalia
IL CONSORZIO
Nel 2012 il Consorzio ha ottenuto dal MIPAAF il riconoscimento ad operare “Erga Omnes” e oggi rappresenta circa l’90% di tutte le imprese che utilizzano le denominazioni Cirò e Melissa DOC.
Oltre alle attività di tutela, vigilanza, promozione e valorizzazione delle denominazioni, il Consorzio è impegnato in attività di salvaguardia ambientale e valorizzazione culturale del territorio.
LA STORIA
La storia del vino Cirò ha inizio nell’VIII secolo a.C. quando alcuni coloni giunti dalla Grecia approdarono sul litorale di Punta Alice e fondarono Krimisa. La sua origine è legata alla leggenda di Filottete il quale, al ritorno da Troia, consacrò le frecce donategli da Eracle nel santuario di Apollo Aleo.
“Krimisa” è il nome che probabilmente deriva da quello di una colonia greca, Cremissa, dove sorgeva un importante tempio dedicato al dio del vino, Bacco. Si dice che il “Krimisa” (o Cremissa) fosse, nell’antichità, il “vino ufficiale” delle Olimpiadi, un vino particolarmente gustoso, chiamato Crimissa dal luogo di origine, oggi Cirò.
Nel 1969 ottiene la Denominazione di Origine Controllata (DPR pubblicato in G.U. il 2 aprile 1969).
Nel 2003 la creazione del Consorzio Cirò dà nuovo slancio alla produzione, organismo democratico aperto a tutti gli operatori della filiera viticola, di vinificazione e di imbottigliamento.
Con l’Assemblea Straordinaria del 23 febbraio 2007, su sollecitazione dei viticoltori del vino DOC Melissa (territorio sempre in provincia di Crotone e contiguo alla DOC Cirò) la tutela e la valorizzazione viene estesa anche al vino DOC Melissa ed il Consorzio assume la seguente denominazione: “Consorzio per la tutela e valorizzazione dei vini DOC Cirò e Melissa”.
Successivamente, avendo raggiunto una rappresentatività di circa il 70% e con il pieno consenso delle Filiere vitivinicole, ai sensi del D.M. 29 marzo 2007 il Consorzio è staro riconosciuto soggetto idoneo a svolgere attività di controllo ERGA /OMNES da parte della Regione Calabria, Assessorato all’Agricoltura, con Determina regionale n. 2 del 09 maggio 2008.
IL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
DOC Cirò
Zona di produzione:
territorio del Comune di Cirò, Cirò Marina, intero territorio amministrativo (menzione riconosciuta Classico) (Provincia di Crotone); Comune di Crucoli e Melissa: solo parte del territorio amministrativo.
Vigneti:
minimo 80% vitigno Gaglioppo – Greco Nero (bacca rossa); è possibile l’uso di un massimo del 20% di vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Calabria iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino approvato con D.M. 7 Maggio 2007 e successive modificazioni e aggiornamenti; minimo 80% i vitigni Greco Bianco – Trebbiano Toscano – Malvasia Bianca (bacca bianca).
Resa uva dei vigneti Cirò rosso e rosato:
massimo 11,5 t/Ha in coltura specializzata.
Resa uva dei vigneti Cirò bianco: massimo 12,5 t/Ha in coltura specializzata.
Menzione Riserva:
i vini “Cirò” rosso superiore e “Cirò” rosso classico superiore che siano stati sottoposti ad un invecchiamento non inferiore a due anni.
Elaborazione del prodotto:
vinificazione, affinamento e imbottigliamento devono avvenire all’interno della Zona di Produzione.
DOC Melissa
Zona di Produzione:
territorio del Comune di Melissa, Belvedere Spinello, Carfizzi, San Nicola Dell’alto, Umbriatico e parte del territorio dei comuni di Casabona, Castel Silano, Crotone, Pallagorio, Rocca di Nero, Scandale, San Mauro Marchesato, Santa Severina, Strongoli (Provincia di Crotone).
Vigneti:
Melissa Bianco, Greco bianco dall’80% al 95% trebbiano toscano, malvasia bianca, da soli o congiuntamente dal 5% al 20%; Melissa Rosso Gaglioppo dal 75% al 95%, Greco nero, Greco bianco, Trebbiano toscano e Malvasia bianca, da soli o congiuntamente dal 5% al 25%.
Resa uva dei vigneti Melissa rosso:
massimo 11,00 t/Ha.
Resa uva dei vigneti Melissa bianco:
massimo 12,00 t/Ha.
Menzione Riserva:
i vini “Melissa” rosso superiore dopo un periodo di un invecchiamento non inferiore a due anni.
Elaborazione del prodotto:
vinificazione, affinamento e imbottigliamento devono avvenire all’interno della Zona di Produzione.