La promozione e la tutela secondo Ugo Zamperoni Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello.

Ugo Zamperoni, 39 anni, viticoltore di Maser e Vicepresidente della Cantina Montelliana dal 2016, è il nuovo Presidente del Consorzio Vini Asolo Montello. Eletto all’unanimità nel mese di giugno, ha ben chiare le strategie sulle quali orientarsi per continuare nel prossimo triennio la crescita esponenziale della Denominazione e l’ottimo operato del suo predecessore, Armando Serena.

Presidente, tra le attività che lei ha svolto come consigliere d’amministrazione, c’è quella di aver coordinato un gruppo di lavoro agronomico per la definizione del nuovo Metodo Viticolo Asolo Montello. Potrebbe parlarci di questo metodo? In cosa consiste? Da dove è nata questa esigenza?

Si tratta di un documento programmatico, elaborato in modo collegiale, con lo scopo di definire e promuovere buone pratiche agricole per una viticoltura responsabile e sostenibile.
Fino a qualche tempo fa, il nostro Consorzio non aveva una vera e propria normativa fitosanitaria da applicare e seguiva come protocollo vitivinicolo quello del Prosecco di Valdobbiadene. Pian piano ci siamo resi conto che la nostra DOCG era matura per avere a propria disposizione uno strumento costruito ad hoc, un modello vitivinicolo da applicare per una coltura della vite orientata al rispetto del territorio e a un uso dei fitosa- nitari limitato al minimo. Una serie di regole e pratiche tarate sulle nostre esigenze, che non fossero una semplice lista di prodotti ammessi e non ammessi. È stato invece definito un vero e proprio metodo produttivo, basato su fattori come la resa e il vigore del vigneto, incentrato sull’abilità e il know-how del viticoltore. Secondo noi, sono queste le prime armi di difesa contro i patogeni della vite, che se correttamente applicate, possono andare a diminuire sensibilmente utilizzo dei prodotti fitosanitari.

Quindi, il Metodo Viticolo Asolo Montello potrebbe essere definito come un manuale di best practice agronomiche?

Il metodo viticolo Asolo Montello non è un vero e proprio regolamento da seguire, ma un insieme di suggerimenti, consigli e studi che, se seguiti e applicati, possono dar vita a produzioni a basso uso di prodotti fitosanitari. Non è uno strumento che il Consorzio impone ai propri soci, ma una sorta di metodo per innescare una rivoluzione culturale. Quest’ultima è necessaria per uscire dalla consuetudine che una produzione d’eccellenza implichi un massiccio utilizzo di prodot- ti chimici, da usare solo ed esclusivamente quando necessario.

Come avete intenzione di promuovere tale metodo?

La collaborazione con gli Enti sarà fondamentale. Nel prossimo triennio, il Consorzio chiederà all’amministrazione dei 18 comuni facenti parte dell’areale di Asolo Montello di collaborare all’organizzazione di tavoli tecnici e amministrativi, in cui verrà messa a disposizione la competenza scientifica di operatori del settore, affinché l’uso del metodo diventi automatico, un vademecum da seguire di default. Vogliamo istituire alcune commissioni su temi specifici per ottenere un confronto sulle tematiche sulle quali sarà opportuno lavorare, come la sostenibilità ambientale.

Il metodo Viticolo Asolo Montello è stato elaborato dal Professor Michele Borgo, responsabile tecnico. Possiamo quindi parlare di un vero e proprio approccio scientifico volto all’eccellenza produttiva?

Si, ci siamo affidati al Dr. Michele Borgo, Professore fitopatologo viticolo, ricercatore nel settore della fitopatologia e difesa della vite, presso l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano (Treviso), attuale Centro di Ricerca per la Viticoltura del CRA, Direttore di Sezione e Direttore incaricato del Centro, per non avere dubbi sui risultati ottenibili dall’applicazione del metodo. Un altro obiettivo del Consorzio infatti, è continuare ad investire sulla ricerca per una produzione sempre più sostenibile.

Per il prossimo triennio, oltre gli obiettivi legati al miglioramento della produzione, quali target strategici di marketing vi siete prefissati?

Negli ultimi anni, la crescita della Denomina- zione è stata inarrestabile. Il nostro obiettivo, al momento, è stabilizzare questo dato, in quanto difficilmente potrà ripetersi lo stesso incremento, anche inteso come incidenza positiva sul bilancio. Quello che vorrei proporre al Consiglio di Amministrazione è la messa a punto di una strategia promozionale e di marketing che miri a consolidare questa po- sizione sul mercato.
Anche in questo caso, tenterò di applicare un metodo scientifico, analizzando insieme a un consulente di marketing, Angelo Peretti, cosa ha funzionato di più e cosa meno, relativamente alle azioni di comunicazione e promozione adottate in passato. Un approccio scientifico di valutazione, che farà venir fuori criticità e punti di forza da sottoporre in Consiglio, per arrivare congiuntamente all’identificazione della miglior via per tute- lare e promuovere la DOCG Asolo Montello.

BIANCA MARIA BOVE
Valoritalia