È già noto ai lettori, dal precedente numero di questo magazine, che Valoritalia può vantare un Dipartimento Sviluppo e Innovazione (SI) particolarmente attivo, che lavora su due principali aree tematiche:
• Digitale e tecnologia di cui abbiamo già diffusamente trattato.
• Sostenibilità e nuovi modelli strategici (Green Deal, Agenda 2030, etc), che approfondiremo in questo numero.
Negli ultimi anni la “sostenibilità” è entrata a far parte del lessico quotidiano della comunicazione e, senza alcun dubbio, è destinata a condizionare le scelte collettive di consumo (non solo in ambito agroalimentare) e la struttura stessa del mercato. Sostenibilità è un concetto multidimensionale che abbraccia la sfera ambientale, economica ed etico-sociale; lo sviluppo sostenibile si basa su 3 aspetti principali da conciliare: la solidarietà sociale, l’efficienza economica e il rispetto per l’ambiente.
Di sostenibilità e sviluppo sostenibile si parla sin dal 1972 (conferenza ONU di Stoccolma), l’argomento viene poi ripreso nel 1992 alla conferenza ONU su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro da cui derivano il primo Programma di Azione Agenda XXI e la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici. Il 25 settembre 2015 viene adottata l’Agenda ONU 2030, documento quadro sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile diventata oggi la base per la definizione di obiettivi e convergenze tra le politiche europee e da cui derivano tutte le nuove strategie come Green Deal, Pilastro Europeo sui diritti sociali e quelle in esse contenute (Farm to Fork, Biodiversità, ecc…).
Il Green Deal europeo presentato l’11 dicembre 2019 come primo atto della nuova Commissione quale parte integrante di una Strategia europea per attuare l’Agenda ONU 2030 definisce una nuova strategia di crescita mirata a trasformare l’UE in una società giusta e prospera, dotata di un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse, competitiva e climaticamente neutra. La strategia del Green Deal non si estende a tutti i Goal dell’Agenda 2030 ma viene integrata con un piano attuativo del pilastro europeo dei diritti sociali; l’insieme delle due si configura come la strategia europea per il conseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al 2030.
I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per l’Europa e il mondo. Per superare queste sfide, il Green Deal europeo trasformerà l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, garantendo che:
• nel 2050 non siano più generate emissioni nette di gas a effetto serra
• la crescita economica sia dissociata dall’uso delle risorse
• nessuna persona e nessun luogo siano trascurati.
Il Green Deal europeo è anche la nostra ancora di salvezza per lasciarci alle spalle la pandemia di COVID-19. Un terzo dei 1800 miliardi di euro di investimenti del piano per la ripresa di NextGenerationEU e il bilancio settennale dell’UE finanzieranno il Green Deal europeo.
GREEN DEAL. Farm to fork – Biodiversity circular economy …. un pacchetto ambizioso di misure che vanno da una corposa riduzione delle emissioni di gas a effetto serra agli investimenti nella ricerca e l’innovazione, fino agli interventi per preservare l’ambiente naturale europeo.
Nel capitolo “Dal produttore al consumatore” (F2F) viene evidenziata l’importanza degli agricoltori europei nella gestione della transizione verso gli obiettivi prefissati dall’Unione e l’importanza di sostenere gli sforzi volti ad affrontare i cambiamenti climatici, proteggere l’ambiente e preservare la biodiversità, attraverso la definizione di sistemi alimentari sostenibili.
Se dagli obiettivi ambientali dipenderà la prosperità economica, è scientificamente provato che la transizione verso questi obiettivi dovrà essere equa e giusta, costituendo l’equità e la giustizia anche la condizione per ottenere il consenso e la partecipazione sociale necessaria al conseguimento degli obiettivi ambientali.
In questo scenario di grandi cambiamenti, ma anche di grandi opportunità, Valoritalia si è adeguata rafforzando il dipartimento ricerca e sviluppo e puntando a fornire alle aziende tutti i servizi necessari al loro sviluppo sostenibile, agendo ponendo la sostenibilità quale principio trasversale a tutte le attività. I temi della sostenibilità e lo sviluppo dell’innovazione fanno parte di un documento programmatico che Valoritalia aggiorna trimestralmente e che viene portato avanti con l’apporto delle conoscenze di personale interno ed esterno e con la collaborazione dei più importanti enti di ricerca italiani. Valoritalia è impegnato da sempre nella certificazione della sostenibilità, intervenendo con le verifiche nell’ambito del Biologico, di SQNPI sistema qualità nazionale produzione integrata, dello standard Equalitas, programma VIVA e delle impronte ambientali Carbon e Water. La necessità di garanzie e certificazioni richieste dall’Europa nell’ambito delle filiere food e dell’agro-alimentare è sempre più incisiva, Valoritalia ha risposto a questo orientamento proprio con del Dipartimento Ricerca e Sviluppo affrontando lo studio e l’implementazione dei nuovi metodi imposti dalla normativa e dai mercati. I temi affrontati riguardano in primis l’allineamento delle performance aziendali con gli SDGs di agenda 2030, con la misurazione delle performance temporali di imprese ed organizzazioni secondo indicatori concreti e scientificamente quantificabili, con la verifica di adeguati Report di sostenibilità per salvaguardare le imprese dal fenomeno del greenwashig, avvicinando i sistemi di gestione aziendali ai reporting non finanziari in conformità con i principi GRI. Le conoscenze dell’organismo di controllo si evolvono con l’emanazione della normativa e delle strategie di sviluppo, partecipando a gruppi di ricerca e di discussione come il Civil Dialog Group della Commissione Europea su Climate Change e Wine, partecipando a gruppi di lavoro ministeriali come ad esempio quello relativo al Sistema di certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, ai gruppi di lavoro “focus group” su Certificazione di gruppo e acquacoltura bio.
La massima attenzione oggi è posta alla politica agricola comunitaria e alle pratiche suggerite per contrastare il cambiamento del clima e per tutelare la biodiversità; fra le più innovative vi sono l’agro-forestazione, l’agricoltura conservativa, la gestione di prati, pascoli e foreste per la tutela del paesaggio e l’erosione del suolo. Importante a questo proposito diventa la certificazione sia delle “buone Pratiche colturali” sia di quanto queste incidano sulla cattura e sequestro del carbonio, per arrivare alla definizione di credito di carbonio ed alla sua certificazione. Non sono di minor importanza i ruoli degli attori di filiera, rilevanti per garantire la sostenibilità secondo i principi dell’economia circolare, del ciclo di vita del prodotto e delle impronte ambientali. Valoritalia è pronta a rispondere all’esigenza delle aziende per cui la sostenibilità è un passo fondamentale nel percorso per rafforzare la competitività e per rispondere alle aspettative del mercato, degli investitori, delle comunità di riferimento e delle generazioni future. Le condizioni per l’accesso al mercato e al credito per le aziende sostenibili saranno sempre di più favorevoli nei prossimi anni.
Sandra Furlan
Responsabile dipartimento sviluppo e innovazione Valoritalia Margherita Vialetto
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