Garantire la sicurezza al tempo della pandemia.

Le difficoltà che il nostro Paese, ma più in generale che tutti i Paesi stanno attraversando in questo periodo di emergenza sanitaria, hanno naturalmente interessato anche il settore agroalimentare, in tutti i punti della filiera produttivo-commerciale. Il rischio che potessero generarsi comportamenti fraudolenti era ed è particolarmente elevato in tutte le produzioni di qualità, caratterizzate da un alto valore aggiunto e con aree di mercato internazionali.
Ma andiamo per gradi, nel ripercorrere le varie tappe che hanno caratterizzato l’ultimo periodo e la necessità di adottare nuove strategie di controllo a tutela di produttori, commercianti e consumatori, tutti, in un modo o nell’altro, esposti a rischio di scorrettezze e pratiche sleali.
L’ICQRF, il principale organo di controllo dell’agroalimentare italiano, ed uno dei principali al mondo, si è immediatamente attivato per mantenere a un livello altissimo l’asticella della sicurezza e della qualità agroalimentare, sia sul mercato nazionale che su quelli esteri, da sempre centri di consumo delle eccellenze nazionali. Al momento dello scoppio dell’epidemia ci siamo subito trovati di fronte all’impossibilità di proseguire con la consueta attività ispettiva di controllo presso gli operatori dei diversi settori, sia per la necessità di garantire la sicurezza sanitaria del personale ispettivo e non esporlo al rischio di contrarre l’infezione da COVID-19, sia a causa della resistenza (in qualche modo giustificata) da parte delle ditte nel consentire l’accesso ai locali delle aziende a personale esterno, possibile fonte di contagio.
Pertanto l’attività esterna si è progressivamente ridotta con l’accrescersi del rischio sanitario. Tuttavia sono state messe in atto modalità alternative di controllo che hanno abbracciato anche aspetti diversi da quelli ordinari. Fermo restando che l’attività analitica svolta dai laboratori ICQRF è proseguita senza interruzioni, una parte importante dei controlli ispettivi è stata dedicata al commercio elettronico, nella consapevolezza del trend crescente del numero di cittadini che si rivolgono a tale forma di approvvigionamento come conseguenza dell’isolamento domiciliare. Gli uffici territoriali e i laboratori ICQRF hanno risposto in maniera molto positiva al reindirizzamento dell’attività di controllo, svolta sia in ufficio che in smart working, forma lavorativa fortemente caldeggiata dalle disposizioni governative.
Altra tipologia di controllo, svolta con particolare accuratezza durante questo periodo, è stata quella effettuata sui registri telematici utilizzati nei settori oleario e vitivinicolo, attraverso un attento esame delle movimentazioni dei prodotti e delle certificazioni per vini ed oli DOP e IGP.
Ricordo peraltro, che settimanalmente ICQRF pubblica sul sito istituzionale del Mipaaf (www.politicheagricole.it), attraverso l’estrazione dei dati dai predetti registri, i report “Cantina Italia” e “Frantoio Italia”, la puntuale fotografia del vino e dell’olio presente nel nostro Paese nelle diverse regioni e nelle diverse tipologie, nonché un’analisi settimanale (in italiano e in inglese) dei dati estratti.
A destra due tabelle riepilogative dell’attività svolta dagli uffici territoriali e dai laboratori ICQRF nel periodo 1° febbraio – 30 aprile 2020, il periodo, appunto, in cui maggiormente si sono avvertiti gli effetti negativi della pandemia. Nella prima tabella sono riportati i risultati dell’attività tecnica, nella seconda i risultati operativi.

In base all’art. 13 del Reg. UE n. 1151/2012, le DOP e le IGP, prodotte o commercializzate sul territorio dell’Unione, sono protette in ciascuno Stato Membro contro ogni forma di illecito utilizzo o di pratica ingannevole. ICQRF è stato individuato quale Autorità ex officio per il food e, secondo lo stesso principio, ai sensi dell’articolo n. 40 del Regolamento (UE) CE n. 273/2018, Organismo di contatto per la protezione europea delle DOP/IGP vitivinicole. Rilevante è, da sempre, l’attività espletata con questo ruolo dall’ICQRF, e anche nel corso di questo periodo emergenziale, è proseguito con continuità il contrasto alla contraffazione dei prodotti italiani di qualità sui mercati europei, così come la collaborazione con i maggiori marketplace internazionali, quali Amazon, Ebay ed Alibaba. A sinistra una tabella riepilogativa dell’attività dell’ICQRF a tutela del Made in Italy sui mercati internazionali nel periodo 1° febbraio al 30 aprile 2020. Il Mipaaf, attraverso l’ICQRF, insieme al Ministero della salute, dal 2016 rappresenta l’Italia nella rete di collaborazione tra gli Stati Membri realizzata dall’Unione Europea per la lotta alle frodi agroalimentari e nel settore mangimi, sia dal punto di vista sanitario che merceologico. Il network, che prevede una sezione strettamente legata alla lotta alle frodi agro alimentari (Food Fraud network) ed una sezione legata al sistema rapido di allerta e alla assistenza e cooperazione amministrativa tra Strati Membri (iRASFF Rapid Alarm System for food and feed – AAC administrative assistance and cooperation), ha regolarmente proseguito la propria attività di coordinamento dello scambio di informazioni e di richieste di controllo tra i Paesi Membri. L’attività a cui è stato chiamato l’ICQRF nei mesi di nel periodo 1° febbraio al 30 aprile 2020, è riassunta numericamente nella seguente tabella.

Tutte le segnalazioni ricevute sono state trasmesse agli uffici territoriali che hanno iniziato a studiare i casi dal punto di vista documentale, in attesa, si spera, dell’ormai imminente ripresa delle attività. La DG Health and Food Safety della Commissione Europea, nell’ambito della sezione del Food Fraud network che si occupa dei controlli sull’e-commerce, ha inoltre chiamato gli stati Membri a partecipare, su base volontaria, a un programma di controllo. Tale programma agisce sia sulle grandi piattaforme che operano come marketplace sul web, sia sui siti virtuali di negozi on line di rivenditori e di produttori di integratori alimentari che, nei messaggi pubblicitari con cui presentano i prodotti offerti, esaltano proprietà preventive e/o curative nei confronti del Coronavirus o, comunque, generiche e non meglio precisate proprietà antivirali. Nella prima settimana (20 – 24 aprile) di controllo i funzionari ICQRF, hanno individuato ben 35 annunci relativi a integratori con illeciti riferimenti a tali proprietà medicinali, assolutamente vietati dalla normativa comunitaria e nazionale (il dettaglio è riportato nella tabella seguente). Naturalmente, non essendo possibili limiti territoriali al commercio elettronico, i rivenditori o i market place che offrivano in vendita i prodotti irregolari avevano sede sia in Italia sia in Europa e nel resto del mondo. La tutela e la garanzia della qualità agroalimentare delle nostre produzioni passano anche attraverso l’attività delle strutture pubbliche e private incaricate del controllo e della certificazione delle produzioni agroalimentari di qualità regolamentata (prodotti da agricoltura biologica, DOP e IGP, carni con etichettatura facoltativa). Le difficoltà negli spostamenti e negli accessi alle aziende hanno naturalmente interessato anche le predette strutture, che però non potevano sospendere o rallentare controlli e certificazione dei prodotti, punto di forza dell’economia nazionale e dell’export. A tal fine l’ICQRF ha dato disposizioni per mettere in atto procedure più snelle di certificazione, con un attento ricorso all’analisi del rischio nonché, ove possibile, all’autocertificazione da parte degli operatori controllati. È stato chiesto agli Organismi di controllo di redigere una procedura per la gestione e valutazione dei casi interessati dall’evento emergenziale COVID-19, con contestuale informazione alle Autorità competenti e all’Ente di Accreditamento – ACCREDIA di tutte le aziende interessate alle deroghe di controllo. Naturalmente le aziende che hanno fatto ricorso a sistemi di autocertificazione della qualità (di prodotto e di processo) delle proprie produzioni, hanno l’obbligo di tenere a disposizione di Autorità e Organismi di controllo le evidenze documentali e fisiche (es. campioni di vino certificati a DO o IG) delle procedure seguite e delle valutazioni effettuate. Il risultato è che l’agroalimentare italiano di qualità non si è fermato! Nella tabella che segue alcune dei prodotti certificati nel periodo di emergenza COVID-19.

Nel periodo emergenziale l’ICQRF non si è limitato a svolgere un’azione di contrasto a frodi alimentari a danno dei consumatori e dei prodotti e dei produttori onesti. L’Autorità politica ha fortemente voluto una norma che punisse tutte le illecite e non ammesse richieste di certificazione “COVID-19 free” ai nostri operatori del settore agroalimentare da parte degli acquirenti, misura pretestuosa per porre limiti al commercio internazionale delle nostre eccellenze agroalimentari. In tale contesto, nella norma di legge che ha introdotto esplicitamente tale illecito nell’ordinamento giuridico nazionale, l’ICQRF è stato individuato come Autorità sanzionatoria, ossia come l’ente a cui tutti gli organi di controllo operanti sul territorio nazionale, devono presentare rapporto a seguito di constatazione di tale illecita richiesta. Dal 30 marzo 2020, è operativo un canale di segnalazione delle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare (pratichesleali@politicheagricole.it), per comunicare all’ICQRF pratiche commerciali in violazione della legge. Nello specifico qualsiasi cittadino, ente o azienda, utilizzando un apposito modello disponibile sul sito del Mipaaf, può trasmettere segnalazioni di pratiche commerciali sleali rivolte a sfruttare la debolezza produttivo commerciale di operatori di diversi settori agroalimentari. Inoltre, si evidenzia che il Mipaaf ha adottato una politica di estrema vicinanza delle istituzioni ai cittadini, prendendo in carico tutte le segnalazioni, valutando le singole fattispecie, trasmettendole ai propri uffici territoriali per gli accertamenti del caso e, comunque, dando risposta a tutti coloro che si sono rivolti a esso per segnalare pratiche, a loro modo di vedere, sleali. Pertanto, pur tra mille difficoltà, l’attività dell’ICQRF a tutela della sicurezza e della qualità agroalimentare, e più in generale del corretto operare di tutti gli attori della catena produttivo commerciale, è proseguita ininterrottamente e con la professionalità e la passione propria di tutte le donne e uomini dell’Ispettorato.

Oreste Gerini e Maria Grazia Saporito ICQRF – DG PREF