Alberto Mazzoni, Direttore IME – ISTITUTO MARCHIGIANO DI ENOGASTRONOMIA

Compie il suo primo anno di vita l’IME Experience, il polo multimediale dell’Istituto Marchigiano di Enogastronomia (IME) pensato per un matching a 5 sensi tra visitatori, sapori e saperi delle Marche. Didattica ed esperienza sensoriale rappresentano il fil rouge delle 10 sezioni multimediali, disposte sui 3 piani di Palazzo Balleani a Jesi, che vanno dal vino ai prodotti agroalimentari DOP e IGP, dalle pratiche biologiche alle ricette tradizionali, passando attraverso gli aneddoti e le storie della cultura enogastronomica marchigiana, per culminare con una sala degustazione in cui i visitatori possono scegliere tra 40 vini e una varietà di prodotti alimentari DOP e IGP. L’obiettivo di IME Experience è diventare sia tappa turistica che punto di riferimento per scuole, istituti alberghieri, imprese, ristoratori, organizzazioni ed enti, che avranno inoltre a disposizione una cucina professionale di 170 mq attrezzata per corsi, con 12 postazioni.

“Con IME Experience mettiamo a sistema una filiera, quella agroalimentare, che nel 2017 ha raggiunto un valore di export di 366 milioni di euro, con il solo vino a incidere per quasi il 20% – dichiara il Direttore di IME, Alberto Mazzoni -. Territorio, prodotti e cultura devono essere sempre più un asset strategico su cui puntare per rilanciare l’economia regionale. Da un anno abbiamo un polo per rappresentarli e promuoverli, attraverso una collaborazione multifiliera tra produttori, enti, università e settore turistico”. 

Il progetto è affidato all’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, società costituita dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e Comune di Jesi con il coinvolgimento di 13 soggetti, tra cui la TreValliCooperlat per il settore lattiero caseario, il Consorzio Vini Piceni, BovinMarche e Fileni Bio per le carni e Con Marche Bio per cereali e pasta biologici. 

Insieme a questi anche l’Associazione Maccheroncini di Campofilone Igp, il Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche, il Consorzio Casciotta d’Urbino Dop, Assam (Agenzia Servizi al Settore Agroalimentare delle Marche) con Qualità Marche (QM) e il Centro Agroalimentare San Benedetto del Tronto. Presenti infine l’Università Politecnica delle Marche ed Esitur Tour Operator.

Tra le attività in calendario quest’anno corsi di panificazione, pasticceria, cioccolateria e cucina generale del “Cuoco Rosso” Max Santoni (allievo di Uliassi), ma anche seminari e tasting dell’Associazione italiana sommelier (Ais) e serate riservate alla cultura dell’aperitivo. Spazio anche agli approfondimenti storici con incontri sul vino e sul banchetto dell’antica Roma e focus sulla tradizione del gelato marchigiano. Non mancano infine gli appuntamenti in occasione di eventi e feste locali, come il Brand festival, la Festa di San Floriano e molto altro ancora, dalle degustazioni in collaborazione con Cooperlat fino a quelle con Bovinmarche e Marche Bio.

Nel decennio 2007-2017 il vino delle Marche è cresciuto all’estero del 41%, a fronte di un aumento del 56% dell’agroalimentare, di cui rappresenta il prodotto trainante con un quinto del valore dell’export. Ma il binomio food&wine è sempre più una variabile decisiva anche per il turismo: più della metà dei turisti italiani, secondo un’indagine Nomisma-Wine Monitor, riconosce nell’offerta enogastronomica marchigiana uno dei maggiori punti di forza della regione, al 2° posto dopo i borghi e le città d’arte, e con un impatto economico del solo indotto turistico pari a 355 milioni di euro (dato 2016).